Garithos era l'egoista ed etnocentrico auto-proclamato leader dei rimanenti Regni del Lordaeron (a dispetto del suo glorioso passato come uno dei Cavalieri Reali al servizio di Re Terenas) a seguito della loro caduta durante la Terza Guerra, e anche di fatto il leader delle rimanenti forze dell'Alleanza nel Lordaeron. Anche nella tragica situazione nella quale l'Alleanza stava affrontando la Terza Guerra, il Gran Maresciallo Garithos era molto sprezzante verso le razze non umane dell'Alleanza. Comunque cooperò temporaneamente con i non morti che divennero poi conosciuti come i Forsaken, solo per poi morire per loro stessa mano.



Sopravvissuto all'assalto del Flagello su Lordaeron, l'ex cavaliere reale Garithos radunò tutte le forze che potè e si nominò Gran Maresciallo, comandando l'armata nel tentativo di riprendere la capitale. Comunque, Garithos era terribilmente razzista, e non era affatto contento di dover collaborare con gli elfi o con i nani. Era sua credenza che l'Alleanza non avrebbe dovuto accettare razze non umane sin dall'inizio. Per questo motivo Garithos venne a patti con le sue credenze razziste mettendo queste razze a fare i lavori più umili.



Uno dei suoi più promettenti generali (anche se Garithos non lo avrebbe mai ammesso) era Kael'Thas Sunstrider, il principe elfico della distrutta Quel'Thalas, ma Garithos gli diede il compito di controllare la carovana dei riforimenti che dovevano essere scortate fuori dai villaggi in rovina, anche se Kael voleva la sua gente in prima linea insieme alle forze principali di Garithos.



Quando si trovarono a Dalaran, gli esploratori di Garithos videro che una grande forza di non morti stava arrivando dalle montagne per riprendere Dalaran, e Garithos corse a comandare le sue armate per fermare i nemici alla base della montagna. Ma, temendo che Kael e la sua fastidiosa razza potesse combinare qualche guaio, decise di lasciarli indietro. Ci fu una seconda ondata di nemici provenienti dall'est, e gli osservatori di Dalaran dovevano essere riparati per controllare quell'area.



A dispetto delle proteste di Kael, che diceva che riparare gli osservatori era una compito impossibile, questi ce la fece, ma quando dovette attraversare un fiume, scoprì che il porto era distrutto. Lì gli venne offerto l'aiuto di Lady Vashj e dei Naga. Quando Garithos lo seppe, immediatamente tornò da Kael e lo rimproverò per aver collaborato con quei serpenti.



Garithos ritornò al fronte e mandò Kael a combattere contro la forza in arrivo da est, ma tenne per sè tutte le unità di supporto, cavalleria e unità di assedio, lasciando Kael con pochissime truppe e dicendogli di "essere creativo". La creatività purtroppo non era abbastanza per fermare l'avanzata dei non morti, che distrussero le terre intorno alla base di Kael e uccisero tutti quelli che tentarono di resistervi. Il principe elfico presto si trovò con le sue truppe circondate da un nemico molto in sovrannumero.



Kael era sicuro che sarebbe stato sconfitto, e così sarebbe stato, se non avesse accettato un'altra volta l'aiuto di Vashj e dei suoi Naga, assieme ai quali riuscì a sconfiggere le forze non morte.



Garithos ritornò, vide i Naga uscire di scena e, infuriato, disse che questa era la prova che stava aspettando per condannare a morte Kael e gli elfi del sangue. Arrestò Kael e i suoi seguaci e li rinchiuse nelle prigioni di Dalaran in attesa della loro esecuzione, sotto la guardia di Kassan. Ma presto Garithos sentì che Kael era fuggito con l'aiuto di Vashj e stava scappando attraverso un portale mistico. Garithos mandò i suoi uomini, armati di esplosivo, per distruggere il portale, ma gli ingegneri elfici che Kael aveva liberato usarono la loro conoscenza per costruire delle difese strategiche. Kael e Vashj difesero il portale e riuscirono a fuggire loro stessi.



Garithos, anche se furioso, spostò la sua attenzione sull'avanzata dei non morti. Li spinse indietro fino alle Plaguelands, dove si trovò faccia a faccia con il Signore delle Tenebre, Detheroc. I poteri di Detheroc di dominazione mentale resero velocemente schiavi Garithos e i suoi uomini. Gli umani divennero i servi di Detheroc per un pò di tempo, fino a che non furono attaccati da Sylvanas e Varimathras. Sylvanas uccise Detheroc e Garithos fu libero dal suo controllo. Sylvanas lo convinse inoltre ad aiutarla nell'attacco finale contro il Signore delle Tenebre Balnazaar, in cambio delle terre di Lordaeron.



Sylvanas lanciò un doppio attacco alla Capitale, dove Garithos attaccava dalle spalle mentre Varimathras attaccava dal fronte. Ma all'inizio della battaglia, Garithos ricevette notizia che i rinforzi dei nani si erano persi nelle foreste. Garithos, scocciato da questa notizia, li ritrovò in fretta e li riportò alla sua base.



Con l'aiuto dei nani, i tre alleati distrussero velocemente le forze di Balnazzar, e si trovarono infine di fronte a lui. Garithos assistette quando Sylvanas ordinò a Varimathras di uccidere Balnazzar. Questi lo fece, a dispetto delle proprie leggi, che vietavano a un Nathrezim (un Signore delle Tenebre) di ucciderne un altro. Garithos, constatando che la battaglia era finita, chiese loro di lasciare le sue terre. Per tutta risposta, Sylvanas ordinò a Varimathras di uccidere anche Garithos, cosa che questi fece senza problemi. Il corpo del Gran Maresciallo fu cannibalizzato dai ghoul.











Immagini:





Garithos in Warcraft III


Garithos ucciso da Varimathras





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