L'ultimo della dinastia Sunstrider, Kael'Thas Sunstrider era il Principe di Quel'Thalas e membro anziano del Kirin Tor di Dalaran. Dopo la morte di suo padre, Re Anasterian Sunstrider, e la distruzione di quasi tutta Quel'Thalas, Kael'Thas prese il comando di ciò che rimaneva della sua gente (prima assieme all'Alleanza, che gli era diventata ostile, e poi al servizio di Illidan Stormrage) agendo solo per il beneficio della sua distrutta patria e del suo popolo.



Ma Kael'Thas ora riconosce un più malvagio essere come suo padrone. Eventi successivi lo hanno portato a tradire Illidan, la sua stessa gente, e l'esistenza stessa... facendogli donare la sua stessa volontà al servizio della Legione Infuocata e del suo signore, Kil'jaeden il Corruttore.



In World Of Warcraft, il personaggio di Kael'Thas è doppiato da Quinton Flynn.











Storia Generale



Il Principe Kael'Thas fu un potente mago e membro dei Sei, l'alto consiglio oscuro del Kirin Tor. Precedentemente alla Seconda Guerra, lui e gli altri membri dell'alto consiglio chiesero a Khadgar degli orchi e degli eventi avvenuti a Karazhan che portarono alla morte di Medivh.



Compassionevole e prudente, Kael'Thas spese molto del suo tempo a Dalaran. Durante la Terza Guerra, con l'invasione del Flagello a Quel'Thalas, egli evacuò tutti i sopravvissuti che potè e bruciò molte delle foreste incantate per indispettire il Flagello. Assunse il comando dei sopravvissuti elfi alti e li rinominò Elfi del Sangue, in onore dei suoi fratelli trucidati. Tutto ciò che ora sentiva era odio per i non morti che avevano distrutto la sua patria, rabbia per l'Alleanza che aveva fallito nell'aiutarli e disperazione a causa della dipendenza del suo popolo alla magia.



Come ultimo membro conosciuto della dinastia Sunstrider, Kael'Thas è l'erede della corona degli elfi alti, ma non l'ha ancora accettata. Invece, si definisce come "Signore degli Elfi del Sangue". E' abile nel rubare le energie magiche dai demoni per nutrire la sua dipendenza e ha insegnato ai suoi fratelli a fare lo stesso. Ha salvato il teschio di suo padre, Anasterian, dalle rovine di Quel'Thalas, custodendolo in Tempest Keep. Il teschio è tra gli artefatti che i draghi rossi e verdi necessitano per ripristinare il Pozzo Solare.



In battaglia, Kael'Thas utilizza gran parte della sua magia. Comunque, è anche un abile spadaccino e brandisce la Flamestrike Sword, un'antica spada runica che la Casata Sunstrider possiede da quando la aveva il suo antenato, Dath'Remar.











Il Principe e l'Incantatrice



Dopo anni di pettegolezzi, la natura della relazione tra Kael e Jaina finalmente è stata rivelata nella biografia di Kael nell'Enciclopedia di Warcraft.



[i] Non Corrisposto



Un mago di grande abilità e potere, Kael è diventato un membro di alto rango nel Kirin Tor. I suoi continui studi magici lo hanno portato alla Cittadella Viola, dove ha incontrato Lady Jaina Proudmoore quando lei era ancora un'apprendista. Si infatuò immediatamente della brillante e amorevole ragazza, anche se la differenza tra le loro età lo riempì di dubbi. Infine si dichiarò, ma con scarso successo, poichè lei decise di dedicarsi sopra ogni altra cosa ai suoi studi.



Quando cominciarono a circolare voci che Jaina aveva donato il suo cuore al Principe Arthas Menethil, Kael'Thas ne fu molto addolorato. Alla fine Jaina e Arthas si divisero, ma era fin troppo ovvio a Kael'Thas che quei due provavano ancora qualcosa l'uno per l'altra. Kael'Thas e Jaina non ebbero nient'altro che una difficile amicizia. [/i]











Conseguenze della Terza Guerra





La Caccia a Illidan



A seguito della distruzione di Silvermoon, Kael' cominciò a notare un vuoto dentro sè stesso e i suoi fratelli, una fame insaziabile. Comunque, non c'era tempo per pensare a quello, poichè Kael aveva altri doveri.



Kael e i suoi soldati stazionavano nella Foresta Silverpine quando qualcosa disturbò i non morti dentro e intorno a Dalaran. Questi cominciarono ad assaltare gli avamposti che Kael aveva stabilito, così questi prese le sue forze e cercò rifugio nella relativa sicurezza dall'altra parte del fiume Arevass.



Mentre riempiva le carovane dei rifornimenti, incontrò due stranieri inaspettati, Maiev Shadowsong e Tyrande Whysperwind. Queste elfe della notte stavano seguendo Illidan Stormrage ormai da tre giorni attraverso il mare. Kael pensò che questo Illidan fosse la causa di ciò che disturbava i non morti di Dalaran, e quando raccontò questo, subito Tyrande offrì il suo aiuto, pensando che in cambio lui potesse aiutarle a dare la caccia a Illidan. Maiev credette che sarebbe stata una perdita di tempo, ma alla fine acconsentì. Con la protezione degli elfi della notte e dei loro alleati Giganti delle Montagne, Kael velocemente si fece strada al villaggio Pyrewood per recuperare le sue casse di rifornimenti nascoste. Quando trovò altri rinforzi, Maiev gli chiese dove fosse il resto dei suoi fratelli, e lui raccontò della distruzione di Quel'Thalas. Tyrande comprese, ma lo avvertì che la vendetta e la rabbia non erano una strada piacevole da percorrere.



Arrivati a Pyrewood, i non morti erano lì in attesa e tesero un'imboscata alle carovane. Kael, Maiev, Tyrande e le loro forze combatterono contro i nemici, ma quando la seconda ondata avanzò, realizzarono che le carovane non avrebbero resistito ad un altro assalto. Maiev e Kael portarono la carovana attraverso un ponte, mentre Tyrande rimase lì a respingere i non morti. Quando chiamò i poteri della dea Elune ad aiutarla contro i nemici, il ponte crollò, e lei venne portata via dalla corrente. Kael volle aiutarla, ma Maiev lo fermò, dicendo che lei era una guerriera e conosceva i suoi rischi. Maiev chiese a Kael di onorare il patto, e di aiutarla a catturare Illidan.



Kael e Maiev rintracciarono Illidan a Dalaran, dove gli esploratori di Kael lo trovarono mentre compiva uno strano rituale con una misteriosa gemma. Malfurion arrivò e disse loro che l'incantesimo di Illidan stava utilizzando l'Occhio di Sargeras per spaccare in due l'intero continente del Northrend. Immediatamente, questi avanzarono verso di lui, mentre Kael difendeva le loro basi dai nemici non morti. Quando l'incantesimo di Illidan fu interrotto, Malfurion avvicinò il fratello e lo condannò per la sua parte nella morte di Tyrande. Kael, perplesso, disse che era prematuro affermare che questa fosse morta, e fu velocemente zittito da Maiev.



Malfurion, realizzando che era stato ingannato, intrappolò Maiev con delle radici mentre lui e Illidan andavano a salvare Tyrande. Maiev alla fine si liberò e corse a seguirli, mentre Kael'Thas fu lasciato nelle rovine di Dalaran.







L'Ascesa degli Elfi del Sangue



Kael trovò il Gran Maresciallo Garithos a Dalaran, che congedò la sua storia dell'incontro con gli elfi della notte come una inutile scusa per il suo ritardo. Garithos, il comandante di Karl, covava un malcelato disdegno per tutte le razze non umane. Garithos informò Kael che una forza d'attacco stava per arrivare su Dalaran, e che lui stava per andare a combattere sulle montagne. Kael subito chiese di poter assisterlo, ma Garithos aveva altri piani. Spiegò che una seconda forza si credeva stesse per arrivare da est, e che gli osservatori arcano avevano bisogno di essere riparati poichè dovevano essere utilizzati per scovare le forze nemiche. Kael fece come ordinato, ma quando arrivo a Lordamere Lake, trovò il porto in rovina, e nessuna strada attraverso l'acqua. Lady Vashj, una strega Naga, arrivò ad offrirgli il suo aiuto, citando le loro comuni discendenze. Vashj died loro delle navi, che Kael usò per portare le sue truppe verso gli osservatori più lontani.



Quando Garithos ritornò dal fronte, condannò Karl per aver collaborato con i Naga, incurante del fatto che il principe giurasse che questi non erano una minaccia per l'Alleanza. Garithos avvertì Kael che non avrebbe tollerato tradimenti prima di lasciarlo lì e recarsi a Dalaran. Un emissario di Garithos presto arrivò con nuovi ordini, che dicevano che gli osservatori avevano rilevato delle forze non morte verso ovest. Kael era pronto a sconfiggerle, ma l'emissario richiamò i fanti, la cavalleria e le truppe di supporto per portarle al fronte con Garithos. Kael fu lasciato da solo con i suoi pochi elfi ad aiutarlo, e i non morti in poco tempo presero i suoi avamposti sul fiume. Ancora una volta, Lady Vashj venne in suo aiuto con i Naga. Kael, ben sapendo che avrebbe contravvenuti all'avvertimento di Garithos, accettò l'aiuto, conscio dell'immimente sconfitta. Insieme, invece, distrussero i non morti.



Dopo la battaglia, Kael disse a Vashj che la sua gente sentiva un vuoto da quando Quel'Thalas era stata distrutta. Vashj spiegò che come i Naga, anche gli Elfi del Sangue erano dipendenti dalla magia. Senza il Pozzo Solare a dare loro un supporto costante di energie magiche, soffrivano di astinenza. Kael sentì l'arrivo di Garithos, e suggerì a Vashj di fuggire, ma gli uomini di Garithos videro i naga fuggire e arrestarono Kael e la sua gente per tradimento. Garithos disse che ormai aveva le prove necessarie per dare a lui e agli altri elfi ciò che meritavano, e li rinchiuse nelle prigioni di Dalaran.



Vashj penetrò dalle fogne della prigione e liberò Kael e i suoi fratelli. Vashj promise di portarlo via dagli oppressori umani tramite un portale interdimensionale, dalla cui uscita il loro padrone, Illidan, li attendeva. Quasi vicini all'uscita, Kael incontrò il suo ex compagno, il Carceriere Kassan, che dovettero uccidere per poter fuggire. Dopo aver lasciato le prigioni, gli elfi del sangue e i naga scapparono attraverso un portale che Archimonde aveva usato per entrare nel mondo di Azeroth, giungendo in un nuovo mondo.



Kael si ritrovò sulle terre desolate della Penisola Hellfire, e Vashj rivelò che queste erano le Outland, le terre che una volta erano il Draenor, la patria degli Orchi. Lì cercarono Illidan per giorni, finchè Vashj non percepì un odore familiare nell'aria. Maiev aveva catturato Illidan e lo stava scortando alla sua base in una gabbia. Le forze di Kael e Vashj velocemente si batterono con Maiev e liberarono Illidan, tornando alla loro base.



Illidan fu contento della tenacia dei suoi seguaci, vecchi e nuovi, e disse loro della situazione nelle Outland. Per fuggire dal suo contrariato padrone, Kil'jaeden, Illidan si era nascosto nelle Outland solo per trovare lì il demone Maghteridon e i suoi seguaci orchi demoniaci, rinforzato da altri demoni che continuavano ad arrivare dai portali dimensionali di Ner'zhul. Kael sperò che Illidan potesse curare gli elfi del sangue dalla loro dipendenza dalla magia, e gli chiese di aiutarli. Questi tristemente rispose che non c'era cura per la loro condizione, ma gli promise che se si fosse unito a lui, gli avrebbe portato tante di quelle energie magiche da saziare la sua razza per sempre. Sentendo questo, Kael giurò fedeltà a Illidan. L'elfo del sangye Rommath fu mandato a spargere il messaggio di Illidan di una nuova patria a Quel'Thalas.



Kael e Vashj prossero Illidan mentre questi chiudeva i portali interdimensionali. Kael scoprì un campo di Draenei che stava venendo assalito dagli orchi, e gli diede il suo aiuto. Il risultato fu che il saggio Akama dei draenei offrì la sua alleanza a Illidan. Finalmente, venne il tempo di assaltare la Cittadella Nera di Magtheridon. Illidan, Kael, Vashj e Akama e tutte le loro forze si scontrarono contro la fortezza del demone, infiltrandosi e finalmente sconfiggendo lo stesso Magtheridon nella sua sala del trono.



Mentre Illidan era trionfante, Kil'jaeden scese dal cielo infuocato e rimproverò Illidan per la sua insolenza e per il suo tentativo di nascondersi. Il demone gli diede un'ultima possibilità di salvarsi, distruggere il Trono Ghiacciato, o subire la sua ira eterna.







L'Attacco contro il Re Lich



Kael e i suoi nuovi alleati ritornarono al Northrend, dove immediatamente incontrarono Anub'arak e la sua razza. Riuscendo a tenerli a bada, le forze di Illidan lentamente avanzarono verso il Ghiacciaio Icecrown.



Arthas presto arrivò con il suo distaccamento di non morti. Kael, che aveva conosciuto il principe prima della guerra, lo avvertì che le forze di Illidan erano grandi, e che Arthas non avrebbe mai fatto in tempo a raggiungere Icecrown per salvare il Re Lich.



Quando Arthas emerse da Azjol'Nerub, ci fu una gara contro il tempo per raggiungere il Trono Ghiacciato prima di Illidan. Mentre Arthas e illidan combattevano per attivare gli obelischi che circondavano il ghiacciaio, e aprire le porte del Trono Ghiacciato, Kael'Thas e Lady Vashj facevano il possibile per ostacolare Arthas. Kael'Thas e Arthas si scontrarono numerose volte, ma le forze di Kael vennero respinte dal Flagello, e Arthas riuscì ad attivare i quattro obelischi. Arthas e Illidan si incontrarono in un singolo combattimento alla base del ghiacciaio, appena prima delle porte, ora finalmente aperte. Dopo un feroce combattimento, Arthas riuscì ad avere la meglio su Illidan, il quale cadde, ferito. Kael e Vashj furono lasciati senza un leader sui pendii di Icecrown mentre Arthas reclamava il suo destino. Insieme presero il corpo svenuto di Illidan con loro e fuggirono nelle Outland.











The Burning Crusade



I rimanenti Elfi del Sangue su Azeroth, ora senza il supporto dell'Alleanza, stanno disperatamente cercando l'Orda affinchè li aiutino a raggiugnere le Outland, dove possono riunirsi con Kael'Thas e realizzare il dorato destino che egli gli ha promesso.



Kael'Thas risiede nell'Occhio di Tempest Keep, la sua cittadella nelle Outland, fluttuante tra le isole eteree nel Netherstorm. Egli comanda i Sunfury, la legione degli Elfi del Sangue nelle Outland al servizio di Illidan, Signore delle Outland. Comunque, la lealtà di Kael verso Illidan sta cominciando a diminuire, e ci sono molto pochi, anche tra la sua stessa gente, che desiderano davvero unirsi a questi nuovi alleati...











Le Caverne del Tempo: La Battaglia del Monte Hijal



Dopo la Separazione di diecimila anni prima, Illidan ha preso sette fiale contenenti l'acqua del Pozzo dell'Eternità per crearne uno nuovo in cima al Monte Hyjal. Illidan ne usò tre per creare un nuovo Pozzo dell'Eternitò, ma non si è saputo cosa è accaduto alle altre quattro, fino a poco tempo fa. E' stato rivelato che Kael'Thas ha ricevuto una di queste fiale, e anche Lady Vashj. Per accedere alla Battaglia del Monte Hyjal nelle Caverne del Tempo, bisogna completare una lunga quest negli altri dungeon delle Outland prima di creare la Tempest Key, la chiave del santuario di Kael'Thas. I giocatori allora devono sconfiggere Kael'Thas per prendere la sua Fiala dell'Eternità. L'accesso alla Tempest Keep è ora libero e non richiede di ripetere la lunga quest, anche se i giocatori possono farla, se lo vogliono.











Un'Empia Alleanza



I Veggenti (gli Scryers) hanno scoperto che Kael'Thas ha voltato le spalle a Illidan ed ha stretto un'alleanza con la Legione Infuocata.



Kael'Thas, conscio della pazzia di Illidan (portata dalla sconfitta da parte di Arthas Menethil ad Icecrown, circa quattro anni prima), ha stretto accordi con Magister Theledorn. La decisione di Kael di allearsi con la Legione Infuocata non solo lo ha portato a tradire Illidan, ma anche l'Orda e il suo popolo, gli Elfi del Sangue pellegrini e gli avventurieri che venivano da Azeroth. Alla Manaforge Ara, gli agenti della Legione Infuocata danno ordini a Kael e ai suoi servi Sunfury. Questo giustifica il perchè i giocatori di Wow Elfi del Sangue possano combattere contro Kael'Thas in Tempest Keep.



I Veggenti, riconoscendo che Kael è stato reso pazzo dal potere che ha portato la razza degli elfi del sangue al suo fato, continua a combattere contro Kael'Thas e i suoi fanatici Sunfury nella speranza di salvare la propria gente. Questa è la prima reazione della diserzione dei Veggenti. Kael'Thas, così giudicato e visto come un pazzo, è semplicemente un leader male indirizzato, che non si fermerà davanti a nulla per salvare la sua gente, anche se questo significa il massacro dei suoi ex seguaci, i (ai suoi occhi) traditori Veggenti.











Il Cifrario della Dannazione



Tramite lo spionaggio dell'Earthen Ring e le loro attività nella Valle Shadowmoon, Kael'Thas ha ottenuto la conoscenza del Cifrario della Dannazione. Questo fu usato da Gul'dan per dividere la connessione degli orchi dagli spiriti della terra, ed è lo stesso incantesimo (o uno simile) utilizzato da Thaurissian quando ha evocato il feroce distruttore Ragnaros su Azeroth.



Khadgar e A'dal hanno richiesto l'aiuto di ogni abile eroe per fermare Kael'Thas dall'utilizzo del Cifrario della Dannazione, ma chiunque ha risposto alla chiamata deve prima affrontare le Prove dei Naaru...











Sconfitta



Quando in World Of Warcraft Kael'Thas viene sconfitto cade sul terreno e può essere lotato (derubato). Comunque, on è davvero morto, poichè si sente un grido avvisare tutti quelli che sono nella città di Shattrath:



Il silenzio scende su Shattrath

I pensieri di A'dal invadono la tua mente

Kael'Thas Sunstrider è stato sconfitto da e dai suoi alleati

E' tempo di colpire i rimanenti Elfi del Sangue di Tempest Keep adesso. Prendete le armi e che le canzoni di battaglia di

A'dal vi potenzino!

Kael'Thas Sunstrider grida: Voi scimmie avete fallito nel finire il lavoro, naaru! Sconfitto ma ancora vivo...

Lo stesso sbaglio non sarà fatto quando noi prenderemo il comando dei vostri vascelli.

Kael'Thas Sunstrider grida: Tutto per cosa? Ninnoli? Troppo tardi. I preparativi sono già cominciati. Presto il padrone farà

il suo ritorno.

Kael'Thas Sunstrider grida: E allora non ci sarà più nulla che voi o quel folle, Illidan, potrete fare per fermarmi!

Mi avete entrambi servito per vostra scelta, involontariamente.

Kael'Thas Sunstrider grida: Gettate le armi e soccombete sotto la potenza di Kil'jaeden!












Il Re del Sole Torna a Casa



Anche se sconfitto a Tempest Keep, Kael'Thas è sopravvissuto con l'aiuto della Sacerdotessa Delrissa, e i suoi piani rimangono gli stessi. Il suo aspetto è cambiato, la sua pelle è pallida e un cristallo è conficcato nel suo petto dopo la caduta in un abisso dopo la sua sconfitta a Tempest Keep. Avendo ottenuto le necessarie energie dalle forge del mana nel Netherstorm, Kael'Thas sta tornando a Quel'Thalas per rinvigorire il Pozzo Solare, ma non come sorgente della magia del suo popolo, bensì come portale mistico che gli servirà per evocare il suo nuovo padrone, Kil'jaeden, come il Pozzo dell'Eternità fu usato da Sargeras dieci millenni prima.



Kael'Thas ha fatto il suo ritorno come boss finale del dungeon Magisters' Terrace sulle Isole di Quel'Danas. Prima di insediarsi lì, lui e i suoi seguaci hanno assalito le basi dei Cavalieri del Sangue a Silvermoon e catturato il naaru M'uru, la sorgente della magia sacra dei Cavalieri del Sangue, portando l'indebolito naaru al Pozzo Solare. Questo ha portato l'ordine dei Cavalieri del Sangue e il suo leader, Lady Liadrin, a rompere la tregua con la Casata dei Sunstrider e formare un'alleanza con Sha'tar e la Shattered Sun Offensive, nel tentativo di vendicarsi del principe traditore.



Dentro Magisters' Terrace, il drago blu Kalecgod, nella sua forma di mezz'elfo, dà una quest [Hard To Kill], che prevede di uccidere Kael'Thas e portare la sua testa, allo scopo di sbloccare l'Heroic Mode per il Magisters' Terrace.











Immagini:





Kael'Thas


Kael'Thas dopo Tempest Keep





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